venerdì 12 gennaio 2024

Salute e Malattia Spirituale

 


Progetto Hesychia: 2^ Lezione Corso introduttivo all’Esicasmo:

Salute e Malattia Spirituale 

a cura di Padre Gianni De Paola,Naturopata,Esicasta, Esorcista 


I Padri identificano la Salute dell’uomo con lo stato di “perfezione” (relativa) alla quale inizialmente era destinato per sua natura; Dio, ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza (cfr. Genesi 1,26) ponendo quindi nel suo essere il potenziale divino. “Io riflettei: Siete Dei”, ci dice attraverso la voce del salmista ( Sal. 82 [81],6).

L’uomo attraverso l’immagine di Dio che è in lui, (quindi attraverso le facoltà spirituali, tra cui l’intelligenza), è naturalmente capace di riconoscere il suo Creatore e orientare tutto il suo essere verso Dio. L’uomo è virtuoso per sua stessa natura perciò il Signore si rivolge a lui dicendo << Siate fecondi e moltiplicatevi >> (Gn 1,28); <<Siate santi per me, perché santo sono io>> (Lv 20,26); <<Siate perfetti, come perfetto è il Padre vostro che è nei cieli>> (mt 5,48).


Lo stato paradisiaco di Adamo era lo stato di Salute, perché viveva secondo la sua natura deiforme ignorando ogni turbamento dell’anima e quindi del corpo, in pratica non era soggetto allo stato di malattia. Con il peccato originale, Adamo si è allontanato dalla “condizione” in cui Dio lo aveva posto, allontanandosi da quell’area di “equilibrio” psico-fisico e dalla Fonte di ogni perfezione; questa nuova “condizione” di squilibrio (disobbedienza) indebolirà in lui le virtù per il fatto di discostarsi da quella immagine e somiglianza di Dio primordiale. L’uomo da quel momento dimentica qual è la sua vera natura, ignora il suo vero destino e perde ogni nozione della sua Salute originaria. Con l’incarnazione del Cristo, Dio concede all’umanità la possibilità di recuperare quella perfezione e dunque quell’equilibrio spirituale, mentale e quindi somatico che è la Salute ovvero la Theosis, la divinizzazione il tornare a vibrare all’unisono con il Creatore. 


<<Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo>>Gv. 10, 9


Attraverso l’adozione filiale in Cristo, l’imitazione di Cristo e attraverso l’esercizio delle virtù, l’uomo torna uomo integrale, perfetto e adeguato alla sua autentica natura.


<< L’assimilazione al Cristo è la salute e la perfezione dell’anima>> (San Gregorio Palamas, Triadi)


Sant’Isacco il Siro, nei suoi discorsi ascetici (81) ci fà notare come i nostri Padri per giungere alla perfezione e alla somiglianza con Dio, non smettono di accogliere in se stessi, totalmente, la vita del Signore Gesù Cristo, esercitando le virtù per farle crescere e raggiungere il pieno sviluppo. In questo è la natura primordiale dell’uomo, l’esercizio delle virtù, in particolare quella che è a coronamento di tutte, la carità.


Ma come possiamo fare noi uomini del nostro tempo tutto questo? E’ davvero fattibile?

Personalmente, osservo l’uomo contemporaneo e lo vedo affannoso,  in preda ad un isterica ricerca di un senso alla propria vita, alla ricerca di una appagante salvezza che sembra sgretolarsi tra le mani, aggrappate sempre a nuove dottrine, nuove esperienze e tendenze che promettono di tenere vive e accese le nostre passioni e con esse sentirsi vivi.


ahimè è tutto l’opposto però perchè non già l’alimento delle passioni, ma la pratica delle virtù che salva l’uomo riportandolo alla sua condizione di equilibrio naturale e primordiale e di lì, prendere consapevolezza che siamo stati creati per contemplare la natura visibile e per essere iniziati al mondo intelligibile. (cfr. S. Simeone il Nuovo Teologo).


<< La salute dell’anima, è la conoscenza>>. (San Talassio) 


A questo punto è chiaro che se la condizione di Salute Spirituale dell’uomo è data dal suo tornare a essere il quanto più possibile a immagine del Signore attraverso l’esercizio delle virtù, la condizione di Malattia và da sé che è data da ogni azione che allontana l’uomo dal suo percorso di deificazione e quindi da Dio, il peccato! Il peccato è ogni azione per la quale l’uomo allontana le sue facoltà dal loro fine naturale e quindi agisce male. Agire male, è uscire dalla buona via, contraddire la propria natura, la propria essenza. ( cfr. Dionigi l’Areopagita). 


<<l’agire male, è il cammino che devia dalla secondo-natura verso il contro-natura>>. 

( S. Giovanni Damasceno - Esposizione esatta della fede ortodossa, IV, 20)


Adamo ed Eva, cadono nel peccato di disobbedienza, e mangiando dell’albero della “Conoscenza del Bene e del Male”, acquisiscono in potenza, la virtù del libero arbitrio, ma di fatto, avendo disobbedito e quindi non rimanendo in perfetta somiglianza e assonanza con il Creatore, le loro virtù (tutte) si indeboliscono. Lo squilibrio, la dissonanza rispetto alla propria naturale essenza divina, sarà da quel momento perpetrato a tutta la discendenza di Adamo. Quindi noi non ereditiamo la colpa di Adamo, come erroneamente qualcuno dice, ma la conseguente distonia impetrata all’uomo nella sua essenza, dal peccato di Adamo. Ereditiamo il danno genetico causato dal male agire di Adamo.

Tutti, indistintamente ereditari di questo danno, abbiamo ricevuto dal Signore nostro Dio, le istruzioni per riparare, contenere il danno e recuperare quell’equilibrio quella Salute spirituale attraverso il Buon Combattimento, cioè il continuo sforzo di non agire contro la nostra essenza, di non cadere nel peccato e quindi aggravare la nostra condizione di Salute che già patisce le conseguenze del peccato di Adamo. Perseverare nel peccato porta lo stato di Malattia spirituale a peggiorare, fino alla morte dell’anima.


Concludo, con le parole di San Gregorio Palamas che rendono molto chiaro tutto quanto scritto e detto in precedenza:


<<Quando l’anima lascia il corpo e si separa da esso, il corpo muore; allo stesso modo, quando Dio lascia l’anima e si separa da essa, l’anima muore>>. ( S. Gregorio Palamas Omelie,16).

lunedì 10 luglio 2023

Bioetica: l'aborto


Bioetica: l'aborto











Non si possono affrontare le questioni etiche secondo il sentire, secondo una percezione soggettiva, semplicemente per il fatto che siamo parte del Tutto. La bioetica è una scienza che mira a promuovere una migliore qualità della vita sul piano mentale, fisico e spirituale. 
In ambito Cristiano la bioetica trae spunto dalle leggi della natura, dall'insegnamento delle Sacre Scritture e dalla morale Evangelica; tutti quelli che sono o si definiscono Cristiani non possono prescindere da questa impostazione della bioetica.

Sebbene al Mondo esistano altre morali, non cristiane per intenderci, è innegabile il necessario collegamento con la Natura e le sue leggi se e quando si parla di bioetica in ogni settore, medico, scientifico, sociale. 

Il nostro tempo è teatro di grandi cambiamenti sul piano morale e ovviamente questo ha  delle importanti ripercussioni sul tema della vita e della sua qualità; per esempio è di attualità l'inquinamento, i cambiamenti climatici ad esso collegati, il problema della malnutrizione, lo sconvolgimento sociale sul piano della famiglia, dei figli e della identità personale. Questi sconvolgimenti seppur inquadrabili nel fisiologico cambiare dei tempi e delle culture, come già osservato nel passato dell'umanità, non possono che sottolineare un allontanamento dell'uomo e dei suoi comportamenti dalle leggi naturali, che quindi mette in discussione ogni concetto di bioetica. 

Esempio lampante è il diritto all'aborto, che seppur "ammissibile" sul piano di una qualche morale, cozza in maniera cruda con le leggi della natura, quindi si pone automaticamente fuori da una vera discussione bioetica  rappresentando solo ed esclusivamente una scelta giuridica adottata dall'uomo per l'uomo, che si pone evidentemente fuori dalla natura e dalla sua legge universale, che è la Vita. 

Con il termine aborto (dal latino perire) si intende una interruzione spontanea o provocata della gravidanza. Ciò che interessa la bioetica è ovviamente l'interruzione volontaria di gravidanza. Secondo la Dottrina della Chiesa Ortodossa, che a sua volta prende spunto dagli insegnamenti biblici ed evangelici, l'uomo è fatto ad immagine di Dio e la vita umana deve essere difesa fin dal concepimento. Fedele agli insegnamenti divini per i quali "Dio non ha fatto la morte, ne si rallegra per la fine dei viventi!" (Sapienza 1,13), ai comandamenti di Dio Padre :"Crescete e moltiplicatevi" ( Genesi 1,27); :"Non uccidere" (Esodo 20) e alla Didachè dove è detto chiaramente:" Tu non ucciderai con l'aborto il frutto del grembo e non farai perire il bimbo già nato" (Capitolo II,2) la Chiesa Ortodossa Italiana condanna la pratica dell'aborto procurato e volontario come peccato grave contro la morale e la Fede Cristiana ed equipara l'aborto procurato all'omicidio ( Corpus Canonum Ecclesia Orthodoxa Italica - Titolo IX, Canone 82 ). 

Personalmente condivido e sostengo una bioetica che si fonda sulle leggi della natura e sulla morale Cristiana e il mio invito a te, Cristiano che leggi, è a fare un attento discernimento del tuo pensiero e ritornare o continuare ad affermare con convinzione razionale e con Fede il tuo Battesimo in Cristo.
Sono convinto che mai come in questo momento l'espressione di manzoniana memoria sia attuale :"Il buonsenso c'era ma aveva paura del senso comune". 
È difficile oggi assumere posizioni altre rispetto a quelle dominanti, ma vorrei ricordare per primo a me stesso che essere Cristiani non è affare semplice, ma è ciò che il nostro Padre Celeste ci chiede e ci insegna attraverso Gesù nel Vangelo.


Padre Gianni De Paola - Esicasta, Esorcista, Naturopata, Parroco 
Parrocchia San Nicola Di Myra, Campomarino (CB).

  

giovedì 1 giugno 2023

Il Sacramento del Matrimonio

  Il Sacramento del Matrimonio



L’istituzione del Matrimonio si perde nella notte dei tempi, in ogni società e cultura esiste una forma di riconoscimento pubblico dell’unione di un uomo e una donna per costituire una Famiglia. Nella tradizione Cristiana, il Matrimonio è un Sacramento istituito da Dio; nell’Antico Testamento Dio dice: “ Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e saranno una sola carne”. ( Genesi 2,24).

Nelle Nozze di Cana, Gesù nella sua prima manifestazione pubblica conferma la validità e l’importanza di questa Istituzione, in cui l’uomo e la donna accolgono reciprocamente se stessi come dono di Dio senza dubbi ed esitazioni. 

Gli sposi chiedono alla Chiesa di rendere pubblica questa loro unione e di essere accompagnati nel compimento del “ mistero matrimoniale” voluto da Dio. Mentre in Occidente la Chiesa benedice ciò che due persone fanno, in Oriente il Matrimonio è qualcosa che viene fatto per loro dalla Chiesa. Dopo la libera richiesta di unirsi in matrimonio, gli sposi non dicono e non fanno nulla, ma da quel momento sono guidati dal Sacerdote, quindi dalla Chiesa alla Incoronazione. Gli sposi non mettono da soli nemmeno gli anelli, ma sarà il Sacerdote a farlo per loro. Il Matrimonio Ortodosso assume una reale dimensione sacramentale che come ogni Sacramento può e deve essere somministrato dalla Chiesa per mano dei suoi Sacerdoti. Il Sacramento matrimoniale diviene simile a quello eucaristico, quando per mezzo della transustanziazione i Doni del Pane e del Vino si trasformano nel Corpo e Sangue di Gesù e nel calice si uniscono divenendo il Dio Vivente! 


Così la coppia nel Sacramento matrimoniale non rimane le due persone unite da un contratto, ma si trasforma in qualcosa che non era, cioè in una Icona di Cristo e della sua Chiesa, la coppia diventa una Chiesa domestica. Nel Matrimonio Ortodosso vince quindi un modello di dono del proprio "sé" per quel “noi” e non un modello di “accoglienza” come fosse un ricevere qualcosa o qualcuno. Un dare e non un ricevere.

La Chiesa Ortodossa considera la procreazione atto legittimo e auspicabile del matrimonio, ma non l’unica finalità, poiché il matrimonio è ordinato anche al bene dei coniugi. A tal proposito la sessualità coniugale si inserisce in un atto di donazione reciproca tra uomo e donna oltre che per la procreazione anche per l’unità nel matrimonio. La Chiesa Ortodossa rifiuta ogni colpevolizzazione dell’amore coniugale e reputa lecito alle coppie di cooperare all’unione matrimoniale con il corpo per come Dio lo ha creato. 

L’uomo e la donna in piena libertà decidono di entrare nel mistero matrimoniale rinunciando al proprio "sé" per diventare icona della Famiglia, della Chiesa, che non è l’immagine della convivenza o della semplice unione procreativa, ma è il martirio del sé! Martirio che nel Matrimonio Ortodosso è simboleggiato dalle corone, le corone dei Martiri, che con il loro “Sì” accettano per il bene della Chiesa di Cristo.


            

   

                 Pace e Bene! 

                                                                                                        Padre Gianni De Paola 







Bibliografia:

  • Corpus Canonum Ecclesia Orthodoxa Italica

  • La Chiesa Ortodossa. Sacramenti e Riti (Ilarion Alfeev)

martedì 30 agosto 2022

1° Settembre: “Giornata mondiale per la custodia del creato!

 


VOGLIO ANDARE A VIVERE IN CAMPAGNA……!


Andare a vivere in campagna sarebbe il sogno di tanti, ma in molti purtroppo non possono farlo magari per ovvi motivi!

Allora c’è una iniziativa che vi permette di realizzare questo desiderio di Natura e Campagna per un giorno! Sì, stacca e vai in campagna per un giorno!


“Contadino per un giorno”, questo il nome del laboratorio esperienziale che si svolgerà in più tappe a partire da Settembre, laboratorio che rientra nel Progetto Hesychia.


Progetto Hesychia vuole, attraverso il recupero del rapporto con gli odori, i sapori della natura, i suoi suoni e i suoi ritmi lenti e costanti ri-avvicinare l’uomo alla contemplazione della genuinità del creato e attraverso questo, ri-trovare quella dimensione trascendente della Vita, e ri-trovare Dio Padre, nella pratica della Preghiera del cuore, della preghiera incessante, che nella tradizione cristiana ortodossa assume il nome di Esicasmo!


L’Esicasmo è il metodo di preghiera che ci porta ad essere in equilibrio con il creato e con il Creatore.  


Il Primo settembre ricorre la Giornata Mondiale per la Custodia del Creato, giornata di memoria voluta fortemente dalla Chiesa Ortodossa già dal 1989 alla quale si sono poi aggiunte altre confessioni. Il Progetto Hesychia si muove proprio in questa ottica,.....

Contemplare e custodire il creato…..per lodare il Creatore!


Pace e bene a tutti! …..Vi aspetto, datemi una mano! Diamoci una mano!


Padre Gianni De Paola - Naturopata.

"Progetto Hesychia"

c/o Università Popolare del Molise

Via Moscato, 12

Località Ramitelli Campomarino

Tel. 340 0918314

venerdì 22 luglio 2022

I Sacramentali: armi contro il diavolo


Nel pensiero collettivo, l'esorcismo è considerato il mezzo più efficace per difendersi dal diavolo, in realtà l'esorcismo è la cura ad un problema ormai in atto! Come prevenire gli attacchi ( ordinari e straordinari) e prevenire le imboscate del demonio?  La risposta è: Vivere in grazia di Dio attraverso una vita di fede, vivere i sacramenti e utilizzare con fede i sacramentali messi a disposizione della Chiesa.

Il demonio entra in contatto con noi, attraverso la ordinaria azione di tentazione, oppure attraverso opere straordinarie in due casi:

- mancanza dello stato di grazia (vita sregolata, azioni contro Dio ecc., ereditarietà Spirituale....)

- maleficio ( fatture, maledizioni, malocchio ecc.), volutamente commissionato a un mago ai danni di         qualcuno o qualcosa.

In tutti i casi, è necessario , affinchè il "malato" (in questo caso malato in spirito) guarisca, la sua stessa buona collaborazione con il prete esorcista. Quando l'ammalato collabora, la terapia fa più facilmente effetto. Lo stato di grazia e il perdono incondizionato svolgono un ruolo fondamentale nel processo di liberazione. Le persone oggetto di attacco malefico devono principalmente "perdonare"! Non bisogna illudersi: ricevere esorcismi o sacramentali senza impegnarsi in un cammino di conversione espone al rischio che una volta guariti, dopo poco il demonio torni con molti altri demoni a seguito.

I sacramentali agiscono anche in proporzione alla fede di chi li utilizza, però mediante la preghiera della Chiesa preparano a ricevere la grazia, per questo, essendo segni della fede della Chiesa in loro risiede tanta forza quanta fede.

In generale tutto ciò che è benedetto disturba il diavolo e indebolisce la sua azione (maleficio, fattura ecc.). Per questo a completamento della vita di grazia, è consigliato l'uso di acqua, sale e olio benedetti.

L'acqua benedetta evoca il rito del battesimo e richiama la protezione di Dio, solve e lava il male. Si può anche bere o aspergere luoghi, case e persone.

Il sale benedetto è consigliato per proteggere i luoghi dagli influssi diabolici. Consiglio di tenerne un pò in qualche angolo di casa, ufficio, auto ecc.

L'olio benedetto è utile per liberare il tubo digerente da frammenti di oggetti affatturati e ingeriti (ignaramente) e per la consacrazione di luoghi, oggetti persone ecc.

Altro accorgimento di prevenzione e difesa sono gli oggetti benedetti, infatti è sempre opportuno avere in casa un "Angolo bello", così chiamato nella tradizione cristiana ortodossa, un piccolo altarino domestico, ove vi siano le icone della sacra famiglia per esempio o del santo protettore e altre icone a piacimento. La famiglia, almeno mattino e sera si riunisca davanti all'Angolo bello e preghi invocando la protezione di Dio e i genitori segnino i figli e tra loro con acqua benedetta! Ovviamente l'Angolo bello e le icone devono essere benedette dal sacerdote.

L'uso di far benedire indumenti e fazzoletti (copricapo) risale invece agli Atti degli Apostoli (19,11-12):

" Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano". 

Con viva fede fratelli e sorelle rivolgetevi al vostro padre spirituale e chiedetegli benedizioni e sacramentali! Pace e bene a tutti.

Padre Gianni De Paola - Parrocchia S.Nicola di Myra, Campomarino (CB)

giovedì 5 maggio 2022

LA PACE

 PACE


La Pace, non è l’assenza di guerra. E’ una condizione raggiunta sul piano culturale, politico e ancor prima un fatto spirituale. (1040 - catechismo degli adulti CEI)

E’ dovere di tutti educare se stessi e il prossimo alla pace! 


Dono per eccellenza che l’uomo possiede è la parola e la parola permette la comunicazione. La comunicazione può essere a sua volta strumento per raggiungere la pace e diventa efficace quando crea edificazione e condivisione,  è altrettanto efficace per raggiungere la discordia poichè utilizzata per distruggere, dividere, mortificare, esasperare!


Comunicare è anche gestualità oltre che parola, è atteggiamento, tono di voce, è silenzio. 


Da vent’anni svolgo la professione di Naturopata e per deformazione professionale mi viene di analizzare questa nostra società e ad accostarla (come fosse una persona) a dei Fiori di Bach, che per chi conosce la floriterapia sa essere degli archetipi emozionali ricavati dall’”osservazione” anche sulla scorta della "Signatura rerorum” di paracelsiana memoria.


Ecco l’archetipo che rappresenta il mondo di oggi è senza dubbio “Scleranthus” , espressione di una infinità di dubbi, che ne genera di successivi, come in un labirinto senza via d’uscita, colto da sbalzi di umore e preso dallo sconforto cerca scelte collettive nella speranza più che convinzione, che mal comune sia mezzo gaudio! Comunque lo scleranthus delega volentieri agli altri la decisione finale! Questa condizione è segno di infermità, disarmonia e debolezza interiore! 


Tuttavia, le condizioni emotive, come sappiamo sono soggette a variazioni e condizionamenti, e infatti in quest’ultimo periodo si assiste al progredire di questo scleranthus verso uno stadio holly, che conferisce una personalità molto emotiva, suscettibile, permalosa che nutre sentimenti di competitività, vendetta frustrazione, sfiducia, odio.


Questa analisi tuttavia non dà soluzioni da sola, ma sappiamo, sempre partendo da una forma mentis naturopatica, che analizzando il sintomo saremo condotti alla causa! Però prima di arrivare alla causa bisogna che ricordiamo il processo eziologico della “malattia” secondo la naturopatia e cioè che il “disturbo” ( sintomo, malattia) ha origine dal conflitto tra Spirito e mente, conflitto che si riverbera sul soma instaurando una condizione di malattia.


Questo tipo di conflitto, spiegato molto bene dai principi della psicosomatica, se è vero (come è vero) necessita di un intervento di tipo Spirituale capace di sciogliere il conflitto con la Mente! Quindi oltre che sperare in Viaggi a Mosca da un lato e Egemonia su un territorio (anche perché solo di terreno si tratterebbe visto che di fedeli ce n'è pochi ormai) dall’altra, bisogna rivestirsi del proprio ruolo, e tornare al proprio mestiere e governare il mondo e non essere governati dal mondo!  Ecco questo credo sia il senso delle parole “guerra metafisica”!

Chi ha orecchi per intendere intenda!

Pace e Bene a Tutti! ( e mi raccomando non scomodiamo la Digos, ha da lavorare)


Padre Gianni.

venerdì 18 febbraio 2022

Ecumenismo

L’ Ecumenismo
Il termine “ecumenismo” deriva dal greco oikoumene, che indicava in passato la terra
abitata, e cioè il mondo come era conosciuto nell’antichità. Nell’uso ecclesiastico il termine
“ecumenico” è stato utilizzato per indicare tutto ciò che ha carattere di universalità, in
particolare i concili. Il “movimento ecumenico” invece, è partito nel primo decennio del 1900
e sotto la guida dello Spirito aspira a realizzare la piena comunione fra tutti i cristiani; “Come
Dio la vuole quando egli la vuole e con i mezzi che egli vuole” (P. Couturier).
Prima di ripercorrere brevemente le tappe del cammino ecumenico dal Novecento ad oggi e
esporre il mio pensiero, vorrei porre l’attenzione sul Vangelo, che è pietra angolare sulla
quale e dalla quale ogni ragionamento in materia di Spirito dovrebbe porre principio.
Il Vangelo oltre che “rivelazione” della volontà di Dio incarnato, Gesù Cristo, ha una valenza
profetica sempre attuale. Anche per il movimento ecumenico, Cristo Dio ci dà nel Vangelo
indicazioni della sua volontà, che dal mio punto di vista può essere profetica, in quanto il
movimento ecumenico è qualcosa di futuro cronologico rispetto al Vangelo, ma è attualità
rispetto a Dio.
Le indicazioni che Cristo ci dà sul come affrontare la questione del “pluralismo” dei suoi
seguaci lo troviamo appunto nel Vangelo! Come fosse una “Cartella compressa” per usare
un termine informatico, che rende perfettamente l’idea del mio pensiero, il Vangelo possiede
in sé già tutta le indicazioni per i Cristiani, fino alla nuova e definitiva venuta del Cristo.
Il Vangelo ci parla chiaramente della istituzione degli Apostoli, ci parla dei discepoli di Giovanni, ci parla dei suoi discepoli e ancora
delle genti che pur pagane chiedono intercessione a Cristo (vedasi soldato romano che
chiede di guarire il suo servo)....e quanti guariti (es.i dieci lebbrosi), o altri miracolati da
Cristo. Dalla figura di Gesù Cristo quindi nasce un insieme di vicende e personaggi che a
seconda della propria esperienza andranno a testimoniare Cristo.
Tra tutti i personaggi del Vangelo, gli apostoli scelti da Gesù apparentemente sembrano
avere un ruolo di primazia e di pregio in quanto “scelti”. In realtà il mio pensiero è che tutti
coloro che in ogni caso sono stati toccati da Gesù in quei 33 anni sono tasselli
“complementari” dello stesso puzzle, sono cartelle dello stesso file compresso. L’Apostolo ad
esempio è stato testimone della guarigione del cieco, ma non è il guarito da Cristo!
Immaginiamo senza riuscirci come deve essere stata profonda, immensa la gioia di aver
ricevuto la guarigione da Gesù, ...oltre al beneficio fisico il cieco, l’emorroissa, gli sposi
Cana, i dieci lebbrosi, Zaccheo ecc, avranno sentito dentro di sè i cori angelici esultare
axios, axios!…..di cosa? Della testimonianza della potenza di Dio. Ogni personaggio del
Vangelo quindi è “degno” di annunciare Cristo secondo la propria esperienza vissuta in
prima persona. E’ ovvio cari fratelli che da tutta questa massa di testimonianze non
potessero che nascere anche gruppi e movimenti pro Cristo a quel tempo, e che magari non
seguivano il gruppo degli apostoli “scelti” per varie ragioni pratiche.
Testimonianza di chi, pur non seguendo il gruppo dei dodici, testimonia Cristo, magari a
seguito proprio di “miracolo ricevuto”, (il Vangelo non dice nulla contro tale ipotesi), laabbiamo sia in Luca 9,49-50 che in Marco 9,38-40, nell’episodio chiamato “L’esorcista
estraneo” che recita:
Giovanni prese la parola dicendo:”Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel
tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci”. Ma Gesù gli
rispose: “ Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi”.
La risposta di Gesù è secondo me una risposta profetica e ha valore dottrinale, come a
preparare gli Apostoli, quindi i suoi successori a continuare nel solco dell’ Ecumenismo e
non della Chiusura e di fatto Gesù Cristo costituisce il “parametro” per riconoscere la “piena
comunione” che non ha bisogno di ulteriori dichiarazioni o ufficializzazioni, è il suo “Nome”!
Chi con fede si muove in nome di Gesù Cristo è in comunione, lo stabilisce Gesu’ Cristo
stesso nelle parole del Vangelo. Alla luce delle parole di Gesù, Verità, Vita e Via, nessuno
può discriminare chi in Nome di Gesù, della Santissima Trinità, del Vangelo muove il suo
dovere di Testimonianza Evangelica.
Il dialogo ecumenico nel segno della comunione diventa non un qualcosa a discrezione delle
autorità delle relative organizzazioni, ma un atto di obbedienza a Gesù stesso!
I primi passi importanti del movimento ecumenico, partono dalle Chiese protestanti, nel
1910, che ad Edimburgo si incontrano per coordinare l’attività missionaria e renderla più
efficace. In questo momento non sono state invitate né la Chiesa Cattolica né quella
Ortodossa. Nel 1920 a Ginevra si ripete un incontro del mondo protestante a cui sono
invitate sia la chiesa cattolica che ortodossa, ma la chiesa cattolica declinerà l’invito.
Sempre nel 1920 l’Enciclica del Patriarcato ecumenico della Chiesa Ortodossa - Alle Chiese
di Cristo in ogni luogo - comincerà a lanciare proposte concrete, (ad esempio sul calendario
comune ecc.) e a muovere in maniera più profonda le coscienze. Anche se un po ' in ritardo
(40 anni almeno) arriva anche la risposta della Chiesa Cattolica con il Concilio Ecumenico
Vaticano II, che di fatto da’ delle direttive di apertura al dialogo. Ancora più slancio
ecumenico sarà dato dalla Enciclica di S.S. Papa Giovanni Paolo II - Ut Unum sint - (25
maggio 1995) che sulla scia del Vaticano II traccia, indica concrete azioni di dialogo fra i
cristiani tutti. La Enciclica nella parte introduttiva recita:
..."La testimonianza coraggiosa di tanti martiri del nostro secolo, appartenenti anche ad altre
chiese e comunità ecclesiali non in piena comunione con la Chiesa Cattolica, infonde nuova
forza all’appello conciliare e ci richiama l’obbligo di accogliere e mettere in pratica la sua
esortazione. Questi nostri fratelli e sorelle, accomunati nell’offerta generosa della loro vita
per il Regno di Dio, sono la prova più significativa che ogni elemento di divisione può essere
trasceso e superato nel dono di sé alla causa del Vangelo.”
Queste parole di grande umiltà ed apertura, arrivano forse un pò tardi, di quasi 2000 anni!
Ma viva Dio sono nel solco del Vangelo più che in quello Conciliare, come al termine viene
confermato.
L’Ecumenismo ha gli stessi nemici del Vangelo, le cose del mondo, le cose di Cesare….!
Non dovremmo mai dimenticare e prescindere dalle parole di Gesù e quindi del Vangelo.Il Vangelo ci rivela che siamo tutti uguali, tutti in comunione se siamo nel Nome di Gesù! Pur
testimoniando Gesù a partire dalla nostra personale esperienza di Gesù! Pur nella diversa
modalità del culto di Gesù.
A sostegno del dialogo tra i cristiani e della diffusione del Vangelo c’è la Testimonianza di
questi e la Preghiera! Sinceramente fratelli cari non vedo altre armi! Non me ne abbiate cari fratelli teologi, le mie sono solo riflessioni di un semplice e inutile servo del Signore!
Pace a tutti!
P.Gianni De Paola

Salute e Malattia Spirituale

  Progetto Hesychia: 2^ Lezione Corso introduttivo all’Esicasmo: Salute e Malattia Spirituale  a cura di Padre Gianni De Paola,Naturopata,Es...